Uno dei luoghi in cui amo di più stare è senza dubbio il bosco, frequento boschi con regolarità da maggio a novembre circa e quando possibile anche in altri periodi, una cosa che mi affascina sempre sono le
radici degli alberi, quelle che vengono in superficie, quelle che emergono dalla terra e mostrano i loro percorsi, a volte tortuosi, a volte più lineari, che compiono per trovare nutrimento dalla terra, per dare una posizione stabile alla pianta. Ce ne sono davvero di ogni genere e a volte sembrano delle vere e proprie opere d'arte naturali.
E noi? Quanto abbiamo in comune con gli alberi? C'è chi come
Mauro Corona, nel suo libro "
Le voci del bosco", descrive il carattere delle piante secondo la sua esperienza e lo paragona a quello delle persone. Di sicuro anche noi abbiamo una fitta trama di radici, invisibili certo, ma ben presenti, quelle
radici che ci dicono da dove veniamo e chi siamo. E non parlo solo di albero genealogico, di luoghi in cui siamo cresciuti e in cui abbiamo vissuto, ma anche di tutte quelle piccole radici che abbiamo fatto crescere noi, con le nostre azioni quotidiane, con la scelta degli amici o con la casualità di alcuni incontri, con il lavoro, il divertimento, gli amori, i figli, gli errori… insomma quella fitta trama di piccole radici che abbiamo deciso di far crescere strada facendo nella nostra vita e che in qualche modo ci hanno formati e fatto diventare quello che siamo.
|
Porta candele realizzato interamente a mano con corda, sabbia e gommalcca. |
Io non so a che punto sono del mio percorso e non ho idea di quanto le mie radici siano profonde o in superficie, siano grandi o piccole, però, se un giorno mi fosse concesso di vederle apparire ai miei piedi, spero proprio di trovare una fittissima ramificazione, che mi faccia capire che la mia vita è stata piena di incontri e momenti da ricordare, insomma che la mia vita sia stata viva.
Buona creatività a tutti… Alberto